L'aroma-massaggio

L'aroma-massaggio



Tempo fa, una mia cara amica mi ha regalato un libro piccolo piccolo (secondo i miei standard: appena 108 pagine) dal titolo L'aroma-massaggio - Gli oli essenziali per un'esperienza totale di benessere di Daniele Santagà e Leda Foffano.


Lo reputo un libro veramente ottimo e vorrei riportare l'introduzione.




L'aroma-massaggio è una metodica particolarmente adatta a far penetrare al meglio gli oli essenziali, basti pensare che già venti minuti dopo il massaggio si può percepire l'odore degli oli nell'urina.
L'olio passa per meccanismo chimico detto diffusione, cioè penetra all'interno della membrana cellulare in modo diretto, senza bisogno di un trasportatore specifico, al contrario di quanto avviene per molti minerali, ormoni, neurotrasmettitori ecc. La cosa importante è superare la prima barriera di cellule che formano lo strato corneo della pelle, dopodiché gli O.E. entrano nel nostro corpo senza difficoltà.
Per questo motivo privilegiamo le manovre a frizione, ossia le strisciate eseguite col palmo della mano, assieme a tecniche di frizione più profonda, che garantiscono meglio l'assorbimento.
Pur presentando innumerevoli vantaggi, l'aroma-masaggio può costituire anche un'arma a doppio taglio se si impiegano gli oli senza tener conto delle loro controindicazioni. Su molti oli in commercio, ad esempio, si legge "solo per uso esterno", come se fosse garanzia di assoluta sicurezza. In realtà, ciò potrebbe far pensare che il prodotto in questione non sia puro o sia stato estratto con solventi. L'olio essenziale puro, infatti, può essere utilizzato - ovviamente con delle eccezioni- anche per via interna, purché opportunamente diluito e sotto la guida di un esperto.
E quel che si può impiegare per via interna si può, a maggior ragione, applicare per via esterna. Purtroppo, però, c'è poca informazione circa i criteri di qualità di un olio essenziale. Molte persone, ad esempio, sono al corrente del fatto che dalla lavanda si ricava un olio essenziale calmante, ma non sanno quale tipo dilavanda sia quello adatto a tal fine, come riconoscerlo e quali criteri qualitativi debba avere. Il nostro intento è coprire questo tipo di lacune, per poter trarre il massimo beneficio dagli O.E., in piena sicurezza.
Ciò è importante anche se si utilizzano gli O.E. senza diretto contatto, per esempio per via olfattiva, come nel caso delle profumazioni per ambiente. Queste si ottengono mettendone qualche goccia nell'acqua del termosifone, oppure, aimè, ricorrendo a fornellini con candele o lampadine. Il risultato è di certo di effetto scenico ed estetico importante, ma attenzione, perché il riscaldamento dell'olio ne altera la qualità e, quando eccessivo, provoca un odore sgradevole e la formazione di molecole potenzialmente tossiche.
Se si vogliono usare gli oli per via olfattiva è bene servirsi di appositi apparecchi da aerosol aromatico, che diffondono le molecole senza alterarle. Inoltre, bisogna considerare che la via olfattiva non esime dal verificare la qualità del prodotto, perché il semplice fatto che se ne percepisca il profumo significa che alcune molecole aromatiche hanno raggiunto il naso e, tramite il nervo olfattivo, arrivano al cervello.
La circolazione sanguigna cerebrale ha un sistema di difesa costituito da una "palizzata" di capillari, detta barriera emato-encefalica. Essa permette l'accesso solo alle sostanze riconosciute tramite uno specifico recettore. Purtroppo gli O. E. non si servono di questo particolare sistema "traghetto" e possono passare direttamente per diffusione nel cervello.
Quindi, sia che le si ingerisca, sia che le si faccia penetrare nel sangue col massaggio o semplicemente le si annusi, le molecole aromatiche entrano nel mostro organismo: ecco perché è sempre indispensabile che siano pure.
Gli O.E., una volta dentro, espletano le loro funzioni e, infine, lasciano il corpo attraverso gli organi di eliminazione: polmoni, pelle, intestino, reni. Prima di tutto, però, devono essere "detossificati" dal fegato, il quale sebbene sia un organo forte ed efficiente può, come tutti i sistemi di smaltimento, incontrare delle difficoltà. Per questo motivo gli oli vanno opportunamente diluiti: nel paragrafo "Monoterpeni" (vedi p. 39) vedremo, inoltre, come sia possibile aiutare il fegato a smaltirli.
Queste considerazioni costituiscono una premessa doverosa, sebbene spesso vengano omesse, sottovalutate o ignorate da chi pensa che gli O.E. siano semplicemente dei magnifici profumi da utilizzare a piacimento. I nostri insegnanti hanno sempre raccomandato di non considerare gli O:E. come sostanze "dolci" e innocue. Pertanto: prima a conoscenza, e poi l'utilizzo in tuta tranquillità.


Aggiungo il paragrafo citato nell'introduzione:


Monoterpeni


I monoterpeni trovano largo impiego nella diffusione aromatica come antisettici atmosferici.
... Il limonene, poi, è fondamentale per la detossificazione epatica. Esso, infatti, attiva la seconda fase della detossificazione, permettendo la disattivazione di tossine, farmaci e oli essenziali stessi. In virtù di ciò, consigliamo a chi fa un uso prolungato di O:E:, come i massaggiatori, estetiste ecc., di aggiungere alle varie miscele un po' di oli ricavati da agrumi.

Questo libro spiega molte cose, che devono essere assolutamente prese in considerazione: cos'è il chemotipo o la specificità biochimica, poiché un olio essenziale contiene da 40 a 400 specie biochimiche o chemotipi differenti; alcuni oli arrivano fino a 450. Tale diversità dipende dalle condizioni climatiche e dai minerali contenuti dal terreno in cui è cresciuta la pianta.


...
La definizione di specie biochimiche si ottiene analizzando l'olio essenziale secondo due metodi di analisi: la gascromatografia e la spettrometria di massa. La gascromatografia permette di individuare quali sono i chemotipi presenti, mentre la spettrometria di massa consente di stabilirne la quantità. Queste analisi devono essere fatte a ogni lotto di produzione.

Il libro spiega bene la differenza tra alcune specie di piante e i loro rispettivi oli essenziali, i componenti principali degli oli essenziali, quali siano le proprietà dei vari oli essenziali principali, quali siano i migliori oli vettori (ovvero gli oli vegetali in cui diluire gli oli essenziali) in base alla necessità, e mostra, con immagini, diverse tecniche di massaggio per ogni area del corpo e per gli scopi che si vogliono raggiungere.



In questo libro ho trovato un ulteriore conferma di aver compiuto un'ottima scelta quando sono passata ad utilizzare gli oli essenziali dōTERRA, infatti l'azienda è impegnata nel selezionare terreni in aeree geografriche specifiche per coltivare piante con metodi naturali ed ottenere oli essenziali biologici, puri e dal giusto chemotipo.
Per testare gli oli utilizza ben 5 metodi di analisi, come si può leggere nel mio primo post Metodi di analisi dōTERRA CPTG (Certificazione di Puro Grado Terapeutico), effettuati da terze parti e non dall'azienda stessa!


Consiglio vivamente di non utilizzare più oli non testati né certificati... e di provare il confronto!




Questo contenuto è a solo scopo informativo, in quanto non è destinato a diagnosticare, trattare o curare alcuna malattia. In caso di problemi di salute, si consiglia di consultare un medico.

Per ulteriori informazioni sull'uso di questo olio o su come procurarsi i migliori oli che io abbia mai provato ed essere seguiti personalmente da me, potete scrivermi su un messaggio privato qui oppure mi trovate su Facebook come Sara Rogai Santillo e mi trovate pure sul blog La parola di Saggezza

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