OLI ESSENZIALI ED EPILESSIA
L'epilessia è anche chiamata "il grande male".
E' una malattia che debilita tantissimo chi ne soffre, devono prendere farmaci a vita, che spesso riducono soltanto e non eliminano del tutto le convulsione!
Provate soltanto ad immaginare come deve essere vivere col costante terrore di venir colti da un attacco!
Questo sentimento di angoscia continuo forse è ben conosciuto da alcuni di coloro che leggeranno questo articolo!
Ecco che l'argomento mi ha sempre interessata, fin da piccola, e vagando per Google mi sono imbattuta in un articolo a riguardo.
Lo riportererò qui sotto, e abbiate pazienza di leggerlo, perché è lungo quasi 4 pagine ed un po' prolisso. Un amico, scherzosamente, ha osservato che "sembrava scritto da un medico", ed è proprio così!
Ma le cose che si imparano da questo studio sono molto interessanti.
Abbiate inoltre pazienza... magari un medico avrebbe avuto una capacità di traduzione migliore della mia: non conoscendo bene la terminologia tecnica, ho avuto alcune difficoltà nello "sbrogliare" alcune frasi e renderle comprensibili restando fedele al testo.
L'articolo originare è così intitolato:
Service, Queen Elizabeth Psychiatric Hospital, Mindelsohn Way, Birmingham, B15 2QZ
Ho trovato molto interessante questo articolo e spero che anche voi abbiate compreso l'importanza di tale testo.
Ho capito alcune cose:
- gli oli essenziali che contengono canfora possono avere effetti convulsanti (es. Rosmarino e Issopo)
- lo stress aumenta la frequenza degli attacchi, quindi anche solo l'idea di avere un attacco può provocare un attacco
- si può controllare la frequenza degli attacchi con un'attenta autooservazione, tecniche di rilassamento e di "autoipnosi"
- si può imparare a memorizzare un odore, e anche solo la memoria di tale odore può insegnare a controllare le crisi.
Ho trovato inoltre questa notizia, un appunto sparso nel web:
Nel 2010, uno studio pilota iraniano è stato fatto in cui thymoquinone è stato somministrato ai bambini con epilessia. Timochinone può avere azione anti-convulsivanti nell'epilessia pediatrica. Timochinone e altri componenti di N. sativa possono essere neuroprotettivi.
(https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26604923)
Ci sono altre cose molto interessanti in questo articolo, che andrebbero approfondite, e col tempo conto di acquisire maggiore conoscenza e di poterla condividere con gli altri.
Provate soltanto ad immaginare come deve essere vivere col costante terrore di venir colti da un attacco!
Questo sentimento di angoscia continuo forse è ben conosciuto da alcuni di coloro che leggeranno questo articolo!
Ecco che l'argomento mi ha sempre interessata, fin da piccola, e vagando per Google mi sono imbattuta in un articolo a riguardo.
Lo riportererò qui sotto, e abbiate pazienza di leggerlo, perché è lungo quasi 4 pagine ed un po' prolisso. Un amico, scherzosamente, ha osservato che "sembrava scritto da un medico", ed è proprio così!
Ma le cose che si imparano da questo studio sono molto interessanti.
Abbiate inoltre pazienza... magari un medico avrebbe avuto una capacità di traduzione migliore della mia: non conoscendo bene la terminologia tecnica, ho avuto alcune difficoltà nello "sbrogliare" alcune frasi e renderle comprensibili restando fedele al testo.
L'articolo originare è così intitolato:
Aromatherapy & Epilepsy
By Dr. Tim Betts & Victoria Jackson – Birmingham University Seizure Clinic and Epilepsy LiaisonService, Queen Elizabeth Psychiatric Hospital, Mindelsohn Way, Birmingham, B15 2QZ
Questo articolo è apparso in Epilessia News Numero 6 (estate 1998)
Il dottor Tim Betts è un Neuropsichiatra e consulente incaricato della Birmingham University Seizure Clinic and Epilepsy Liaison Service. E' esperto in due terapie alternative che sono utilizzate in clinica assieme alla gamma completa di trattamenti medici e chirurgici, e continua la ricerca sugli effetti di alcune delle terapie alternative di epilessia.
La signora Vicky Jackson è un'aromaterapeuta addestrata, inoltre ella stessa soffre di epilessia. Fornisce trattamento di aromaterapia nella Birmingham University Reparto Convulsioni ed ha un proprio programma di ricerca di terapie alternative.
L'aromaterapia è una terapia alternativa che ha una lunga storia, una tradizione di pratica che comincia ad essere compresa su base scientifica e che sta diventando sempre più popolare.
Nel Regno Unito e in Irlanda è praticata principalmente da terapisti con una qualifica professionale in aromaterapia (anche se ci sono vari livelli di esperienza e qualifica nel mondo dell'aromaterapia). In alcuni Paesi europei come Francia è spesso praticata da un medico qualificato, anche se nel Regno Unito e l'Irlanda, a differenza dell'agopuntura e dell'ipnosi, l'interesse medico nella tecnica è piccolo.
L'aromaterapia è una pratica di assistenza sanitaria che utilizza le proprietà degli oli aromatici estratti dalle piante. Gli oli puri sono estratti in modo che le loro componenti restino relativamente costanti e così ha dato proprietà prevedibili. Questi oli puri sono, naturalmente, una miscela di prodotti chimici derivati da varie piante, molti dei quali hanno un effetto farmacologico (molti dei più vecchi ed efficaci farmaci sono stati ricavati dalle piante, vale a dire l'alcool, la morfina, l'aspirina, il chinino, la digitale), molte sostanze chimiche vegetali hanno dato effetti profondi sul corpo o sulla funzione del cervello.
Questi oli sono comunemente diluiti con una base di olio vettore e massaggiati sul corpo (di solito un massaggio dell'intero corpo, anche se talvolta vengono massaggiate aree limitate del corpo). Gli oli possono essere utilizzati anche in vaporizzatori e bruciatori o non diluiti possono essere applicati su specifiche parti del corpo in particolar modo per il loro ruolo antibatterico: gli oli, non diluiti, possono anche essere assunti per bocca, anche se l'uso di questo percorso non è consigliato per uso personale.
Gli oli aromatici sono liposolubili (solubile nei grassi): oli liposolubili sono facilmente assorbiti dalla pelle, entrano in circolazione nel sangue e rapidamente si recano al particolare organo (di solito il cervello) sul quale l'olio ha un effetto. Dal momento che entrano direttamente nel flusso sanguigno gli oli sono più potenti. Se un olio diluito è assunto per bocca è ripartito dal fegato prima che arrivi nel flusso sanguigno e quindi ha meno effetto quindi è necessaria una dose maggiore. Molti oli aromatici sono in realtà piuttosto velenosi se ingeriti e il loro uso orale è molto ristretto, e deve essere assunto solo su consiglio di qualcuno pienamente qualificato sul loro uso.
Oli aromaterapici puri hanno proprietà distintive: qualcuno agisce sul corpo (come per l'olio di ginepro che agisce sui reni o l'olio di melaleuca (tea tree) che agisce come antisettico quando applicato localmente) o può lavorare sul cervello con effetti di allerta (rosmarino o citronella) o un effetto calmante o antidepressivo (come Ylang Ylang, camomilla, gelsomino, lavanda, Melissa ecc).
La maggior parte degli aromaterapeuti combinano gli oli in modo che le miscele di oli con diverse proprietà vengano utilizzate per produrre effetti particolari nel paziente. Questa combinazione di solito è fatta secondo l'esperienza dell'aromaterapeuta sebbene i singoli oli abbiano proprietà riconosciute.
La conoscenza di un aromaterapeuta sull'uso e sulle proprietà degli oli si basa in gran parte su osservazioni empiriche, anche se la misurazione scientifica sta cominciando ad essere utilizzata per valutare gli effetti degli oli correttamente. Grandi sforzi sono fatti per garantire che oli aromatici siano puri: sono estratti in modo standard affinché i componenti di un particolare olio non variano da una bottiglia all'altra così da ottenere lo stesso effetto generale: la stessa pianta coltivata in diversi Paesi o in diverse aree può produrre oli con proprietà molto diverse tra loro così che, a volte, è importante per l'aromaterapeuta sapere esattamente da dove il particolare olio proviene. È ora possibile analizzare dettagliati costituenti chimici degli oli e alcune aromaterapeuti stanno iniziando a utilizzare questa conoscenza per affinare ulteriormente le loro tecniche.
Un aromaterapeuta deve avere una certa conoscenza della fisiologia e dell'anatomia umana, la farmacologia degli oli che lui o lei userà e una buona conoscenza empirica del loro effetto. Gli aromaterapeuti dovrebbero essere formati in tecniche di massaggio. Se si consulta un aromaterapeuta, ed egli è propriamente qualificato, si può essere certi che starete consultando qualcuno con buona formazione empirica, che improbabilmente vi farà alcun danno e che avrà le conoscenze degli effetti che gli oli da lui o lei scelti avranno sulla vostra condizione e delle controindicazioni all'uso di qualsiasi olio che la vostra condizione possa imporre.
Si dice che alcuni aromaterapeuti siano riluttanti a trattare le persone affette da epilessia, in parte a causa di alcuni libri di testo per aromaterapeuti, che indicano che alcuni oli possono aumentare la frequenza delle crisi (questo è in gran parte falso e sarà discusso più avanti) e in parte abbiamo il sospetto che sia a causa della paura del paziente di avere una convulsione durante il trattamento.
La nostra esperienza è che le crisi verificatesi nel corso di un massaggio aromaterapico sono molto rare (in realtà lo abbiamo visto solo una volta) e, a patto che l'aromaterapeuta sia addestrato nel pronto soccorso di una crisi epilettica, in particolare come affrontare una crisi che si possono verificare su un lettino da massaggio, non ci dovrebbero essere problemi.
La nostra esperienza di aromaterapia nel trattamento di persone con epilessia si estende ora da diversi anni e, in gran parte, il nostro entusiasmo per questa forma di trattamento è cresciuta e la nostra esperienza è aumentata e riveduta attraverso i risultati ottenuti.
Alcuni anni fa, uno dei membri del nostro team si stava formando in aromaterapia e gli fu suggerito di maturare esperienza nel trattamento dell'epilessia con l’aromaterapia. Dieci pazienti sono stati trattati nello studio originale ricevendo due massaggi a distanza di un mese, misurando la frequenza delle loro convulsioni prima, durante e dopo il trattamento. La maggior parte dei pazienti aveva avuto, per due o tre mesi durante e dopo il trattamento di una significativa riduzione della frequenza delle crisi (un paziente aveva avuto un lieve aumento delle convulsioni; una paziente aveva smesso di avere convulsioni durante il corso del trattamento e il controllo delle crisi continuò per i successivi due anni). La frequenza delle crisi della maggior parte dei pazienti tornò al suo solito livello dai due ai sei mesi dopo i trattamenti. Ai pazienti era stato permesso di scegliere il proprio olio da massaggio: il più scelto fu Ylang Ylang (un olio rilassante). Ylang Ylang è ricco, pesante e dolce e non un olio che molte persone avrebbero scelto: Perché molti dei nostri pazienti lo scelsero, soprattutto perché nel sceglierlo non ne conoscevano il nome? Ci sono buone prove che le persone con epilessia hanno un alterato senso dell'olfatto (particolarmente in concomitanza con le loro convulsioni). Alcuni aromaterapeuti credono che il cervello riconosca inconsciamente ciò di cui ha bisogno. Una ragione più prosaica può essere che fino a poco fa non siamo stati in grado (a causa del suo costo elevato) di offrire olio di gelsomino: da quando siamo stati in grado di farlo, la maggior parte dei pazienti ha scelto questo olio!
Le persone con epilessia conducono una vita stressante: per molti, la paura delle convulsioni è parte di quella vita. Abbiamo ipotizzato che la riduzione di crisi che avevamo visto fosse correlata ad una diminuzione transitoria dello stress e dell’eccitazione che l’aromaterapia può portare. Ci siamo chiesti se l'effetto rilassante dell’olio, che chiaramente sembra ridurre le crisi epilettiche in alcuni pazienti, potesse continuare dopo che i massaggi fossero terminati (il massaggio è un lavoro intensivo di tempo tecnica lunghi che è difficile da organizzare in un’affollata Clinica Sanitaria pubblica). Il nostro reparto è sempre stato interessato a insegnare tecniche di autocontrollo a persone con epilessia: cercare di aiutare le persone con epilessia sviluppare tecniche che si possono utilizzare per interrompere convulsioni in arrivo o quando percepiscono un alone o qualche altro segnale di allarme o nei momenti in cui il paziente sa che è probabile che si verifichi un attacco. Potremmo usare l'aroma dell'olio per aiutare i pazienti annullare l’attacco epilettico? Il meccanismo che aveva causato riduzione di crisi nei nostri pazienti potrebbe, ovviamente, essere stato solo un effetto del trattamento generale, uno specifico effetto farmacologico dell’olio o potrebbe avere stato legato al profumo stesso. La nostra tecnica era stata inusuale per il fatto che era stato usato un solo olio piuttosto che una miscela.
Abbiamo intrapreso un programma di trattamenti in cui alcuni pazienti hanno avuto fino a sei massaggi con il loro olio scelto (di nuovo un solo olio) e poi , utilizzando una semplice tecnica di autoipnosi, associando l’odore dell'olio con l'essere rilassati. Hanno poi portato l’olio con loro e se sentivano arrivare una crisi convulsiva o erano in una situazione in cui fosse stata probabile, avrebbero potuto annusare il profumo dell'olio e fermare la convulsione.
Abbiamo confrontato questa tecnica insegnando ad un gruppo di pazienti, ai quali era stata insegnata soltanto la tecnica di autoipnosi, ad associare l'odore dell'olio prescelto con l'essere rilassato: hanno di nuovo usato l’olio come contromisura per una crisi in arrivo.
In quasi tutti i pazienti in questo studio è stato utilizzato un olio rilassante, ma di tanto in tanto alcuni pazienti sono stati meglio in grado di fermare una crisi non rilassandosi, ma in realtà aumentando la tensione e l'eccitazione: pochi pazienti hanno utilizzato un olio che fa questo (come l'olio di Citronella).
50 pazienti sono stati trattati con queste due tecniche: 25 con massaggio seguito da autoipnosi e 25 solo con l'autoipnosi. Alcuni pazienti sono diventati liberi da attacchi con questa tecnica e alcuni hanno continuato a non avere più crisi a condizione che praticassero la tecnica, anche se gli era stato detto che non avrebbero avuto convulsioni.
Dopo un po' la maggior parte dei pazienti liberi da crisi non aveva più bisogno di portare la bottiglia di olio con sé e annusarlo quando sentivano una crisi in arrivo, ma potevano usare il ricordo dell’odore dell’olio per ottenere lo stesso effetto: avevano soltanto bisogno di pensare all’odore dell’olio per evitare le convulsioni.
C'è una differenza biologica tra gli uomini e le donne qui: le donne sono molto più brave a creare un
Ricordo di un odore rispetto agli uomini: questo potrebbe spiegare il motivo per cui la maggior parte dei pazienti che hanno voluto provare questa tecnica e sono riusciti con essa sono state donne.
I nostri risultati suggerirono che i pazienti che ebbero un massaggio seguito da autoipnosi poterono maggiormente essere liberi da crisi o ottenerne una significante riduzione, rispetto a coloro che usarono soltanto l’effetto dell’autoipnosi. Questa sembra essere una vera osservazione empirica, ma siamo incerti sul perché ciò accade: è possibile che stiamo producendo un effetto farmacologico.
I nostri attuali esperimenti con l’aromaterapia sono fatti per provare a spiegare le ragioni per le quali la tecnica di massaggio è superiore e stiamo cominciando a studiare un gruppo di pazienti che una definita e quantificabile attività epilettica nell’elettroencefalogramma (EEG), studiando l’effetto del massaggio con vari oli sul oro EEG (è possibile registrare un EEG durante un massaggio). Abbiamo anche osservato un gruppo di persone che non hanno epilessia e gli effetti degli oli sul loro EEG.
I nostri esami preliminari suggeriscono che almeno un olio (Gelsomino) può realmente avere proprietà anticonvulsive. L’olio di Gelsomino è un olio molto costoso che non abbiamo usato durante i primi studi, ma grazie alla generosità di un particolare gruppo di aromaterapeuti che ce ne hanno procurato un po’, ne stiamo usando sempre di più e stiamo continuando ad esplorare le sue proprietà. Abbiamo appena iniziato uno studio con pazienti affetti da fotosensibilità e continuiamo a usare il massaggio più l’autoipnosi su pazienti che sembrano adatti. È interessante notare che alcuni dei nostri pazienti sembrano sviluppare l'associazione tra aroma e il controllo delle crisi epilettiche senza l'uso di autoipnosi.
Al momento stiamo limitando il trattamento a pazienti che hanno prodromi riconoscibili, aura o inneschi per le loro crisi convulsive; ma dobbiamo ammette re che la tecnica sembra funzionare anche su alcuni pazienti che non li hanno. Usiamo la tecnica in aggiunta al trattamento medico; noi non ne sosteniamo l'uso autonomo (nonostante uno o due dei nostri pazienti che si sono liberati dalle convulsioni hanno successivamente smesso la cura farmacologica, questo non è qualcosa che incoraggiamo fino a che nn siamo certi che gli effetti della tecnica siano a lunga durata e, di per sé, sia sufficiente a liberare dalle crisi convulsive).
Siamo stati sufficientemente incoraggiati dai risultati di questa tecnica in gran parte di auto- aiuto da assumere un aromaterapeuta come parte del nostro team clinico per fare il grosso del lavoro, anche se molti di noi sono abbastanza esperti nella tecnica da esser capaci di usarla.
Dal momento che ci prende del tempo non la usiamo a meno che non sentiamo che è giustificata e che daremo al nostro paziente una dimensione extra di auto controllo. La tecnica non è una cura miracolosa e richiede un impegno reale di tempo e duro lavoro per il paziente e potrebbe non funzionare: dobbiamo scoraggiare le persone che pensano che sia una correzione immediata. Cerchiamo di dare consigli agli aromaterapeuti e ai loro clienti su come utilizzare questa tecnica, in particolare fornire consulenza su quegli oli che dovrebbero essere evitati. Alcuni aromaterapeuti usano gli oli aromatici internamente, ma non è qualcosa che noi raccomandiamo alle persone con epilessia. L’uso di oli essenziali diluiti nel massaggio è improbabile che risulti dannoso anche se evitiamo quegli oli che contengono canfora in larga quantità, poiché potrebbero essere convulsivanti. Questo significa che in particolare si evita Rosmarino e Issopo. Chiunque abbia dubbi riguardo un olio in particolare che vorrebbe usare farebbe bene a consultare “Essential Oil Safely” Di Tisserand e Balacs (Churchill Livingstone, 1995) che dà consigli molto sensati, e dovrebbe anche sempre consultare un aromaterapeuta qualificato.
Per molte persone con l’epilessia, l’aromaterapia aiuterà con le tensioni che l’avere l’epilessia porta: alcuni potrebbero essere capaci di sviluppare un uso della tecnica che li porterà ad un migliore autocontrollo sulle crisi epilettiche, che porterà un effetto benefico sul loro morale. Per coloro che sono seriamente interessati una videocassetta di formazione "Seizing Control" è disponibile presso Birmingham University Television Service, che introduce il concetto di autocontrollo delle crisi epilettiche e guarda la tecnica di memoria dell’odore in dettaglio. Il videotape è in più parti e intende fornire un modello dettagliato di come la tecnica può essere utilizzata, così sarebbe di maggiore utilità per i terapeuti che intendono provare le tecniche, e che hanno bisogno di capire come aiutare i loro pazienti a pensare psicologicamente sulla loro epilessia, piuttosto che per vederla in puri termini medici. È relativamente costoso, quindi dovrebbe essere acquistato solo da coloro che sono seriamente interessati.
Ho trovato molto interessante questo articolo e spero che anche voi abbiate compreso l'importanza di tale testo.
Ho capito alcune cose:
- gli oli essenziali che contengono canfora possono avere effetti convulsanti (es. Rosmarino e Issopo)
- lo stress aumenta la frequenza degli attacchi, quindi anche solo l'idea di avere un attacco può provocare un attacco
- si può controllare la frequenza degli attacchi con un'attenta autooservazione, tecniche di rilassamento e di "autoipnosi"
- si può imparare a memorizzare un odore, e anche solo la memoria di tale odore può insegnare a controllare le crisi.
Ho trovato inoltre questa notizia, un appunto sparso nel web:
Nel 2010, uno studio pilota iraniano è stato fatto in cui thymoquinone è stato somministrato ai bambini con epilessia. Timochinone può avere azione anti-convulsivanti nell'epilessia pediatrica. Timochinone e altri componenti di N. sativa possono essere neuroprotettivi.
(https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26604923)
Ci sono altre cose molto interessanti in questo articolo, che andrebbero approfondite, e col tempo conto di acquisire maggiore conoscenza e di poterla condividere con gli altri.
Questo contenuto è a solo scopo informativo, in quanto non è destinato a diagnosticare, trattare o curare alcuna malattia. In caso di problemi di salute, si consiglia di consultare un medico.
Per ulteriori informazioni sull'uso di questo olio o su come procurarsi i migliori oli che io abbia mai provato ed essere seguiti personalmente da me, potete scrivermi su un messaggio privato qui oppure mi trovate su Facebook come Sara Rogai Santillo e mi trovate pure sul blog La parola di Saggezza
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